ANGELINO ALFANO

ANGELINO ALFANO

nato ad Agrigento nel 1970, è sposato e ha due figli. Laureato in giurisprudenza all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, è avvocato e dottore di ricerca in Diritto dell'impresa. A ventitré anni viene eletto consigliere provinciale nel collegio di Agrigento, a venticinque deputato all'Assemblea regionale siciliana. A trent'anni viene eletto per la prima volta al Parlamento nazionale. Il 7 maggio 2008 è nominato ministro della Giustizia (il più giovane Guardasigilli nella storia della Repubblica italiana), incarico che manterrà fino al luglio 2011. Eletto segretario politico del Popolo della Libertà il 1° luglio 2011, è vicepresidente del Consiglio e ministro dell'Interno del governo Letta dall'aprile 2013 al febbraio 2014. Nel novembre 2013 ha fondato il movimento Nuovo Centrodestra, di cui è presidente, a seguito del ritiro dall'agone politico del Pdl. È stato presidente di turno del Consiglio Affari interni dell'Unione europea nel secondo semestre del 2014. Dal 22 febbraio 2014 è ministro dell'Interno del governo Renzi. Dal Viminale ha promosso e dato impulso all'approvazione del decreto sul contrasto al terrorismo internazionale, convertito in legge nell'aprile 2015, e firmato i decreti legge contro la violenza di genere e contro la violenza negli stadi. Dal luglio 2013 è presidente della Fondazione De Gasperi. Con Mondadori ha pubblicato La mafia uccide d'estate (2011).


Partecipazione a LEGGERMENTE

CHI HA PAURA NON È LIBERO (Editore Mondadori)

Il 7 gennaio 2015 la strage terroristica nella sede del settimanale satirico «Charlie Hebdo» ha traumatizzato la Francia e scosso l'Europa. Pochi giorni dopo, il ministro dell'Interno Angelino Alfano era accanto ai suoi colleghi europei nel corteo che ha percorso le vie di Parigi per dire no alla violenza e rivendicare il diritto alla libertà di opinione e a non avere paura. La risposta delle istituzioni non poteva farsi attendere, ed era necessario che alle emozioni si sostituisse l'azione legislativa, sempre nel rispetto di un principio cardine esemplarmente espresso dall'arcivescovo di Parigi: «Nessuno identifichi qualche fanatico con una religione intera». Sotto accusa, infatti, non sono né l'Islam né le sue centinaia di milioni di fedeli, bensì quegli ideologi e adepti del terrore islamista che, per giustificare il sangue versato e le teste mozzate, si fanno scudo del nome di Dio. In queste pagine Alfano traccia la «mappa del terrore» (dalla genesi dell'autoproclamato «Stato islamico», che da mesi sconvolge l'opinione pubblica mondiale con la brutalità dei suoi attacchi militari e la macabra esecuzione di ostaggi inermi, all'attività dei nuclei di al-Qaeda, all'addestramento dei mujaheddin in Afghanistan, all'esplosiva situazione in Israele), arricchita da un prezioso glossario in cui compaiono tutti i personaggi, le organizzazioni e i concetti che alimentano la minaccia jihadista. E racconta le sfide che le nostre forze di intelligence e di polizia affrontano ogni giorno, dall'espulsione dei «missionari dell'odio» al costante presidio degli «obiettivi sensibili», alla caccia ai foreign fighters con passaporto italiano. Questa guerra contro la civiltà liberale e la democrazia richiede da parte dell'Occidente e dell'Islam moderato una risposta risoluta, ferma restando la netta distinzione tra chi prega e chi spara: se ai primi vanno aperte le porte del dialogo, verso i secondi non deve esserci alcuna tolleranza. All'impegno profuso per sconfiggere chi teorizza e pratica la barbarie, anche il nostro Paese non può sottrarsi, e la scelta sarà più forte se sostenuta da una solida certezza: «Resteremo vigili e lo faremo per i nostri figli, per consegnare loro un'Italia ancor più libera e sicura nella quale vivere. Il nemico è forte; i nostri valori democratici e i nostri princìpi liberali lo sono di più. Molto di più. Per questo vinceremo».

Pubblicazioni

" CHI HA PAURA NON È LIBERO "

Editore : MONDADORI