ha esordito con una serie di storie brevi sulla rivista mensile La Bottega
e con recensioni teatrali sul settimanale svizzero Il Dovere. Il racconto
lungo PeppScalmàna, scritto interamente in dialetto, gli vale la targa
d’argento al concorso Circolo Filologico Milanese. È del 2009
la pubblicazione del volume di racconti Lunario
di provincia (ExCogita Editore) con il quale ha ricevuto il primo premio
al Concorso Nazionale Osservatorio (promosso dalla Regione Puglia e dal
Comune di Bari) ed è stato finalista al Premio Città di Recco (Ge). Nel 2010
pubblica il racconto lungo In attesa
della prossima volta, facente parte dell’antologia curata dal Comune di
Garbagnate Milanese. Il romanzo L’uomo nel confessionale (Infinito
Edizioni, 2013) tocca tutti i temi cari a Grassi: la vita di provincia, la
sua lentezza, i curiosi personaggi che la popolano, il linguaggio che riscopre
il dialetto. Atmosfere e profumi di un tempo sono descritti senza nostalgie ma
con tratto genuino e sagace comicità. La più
recente prova narrativa è Il fruscio
lieve della gioia (Infinito Edizioni, 2016), un romanzo di infanzia,
rapina e fuga che non concede sconti e non cerca scorciatoie: delicato e
spregiudicato, possiede una scrittura dal ritmo incalzante che diverte ma sa
commuovere.